venerdì, giugno 21, 2013

Il Requiem di Verdi e le polemiche dei tempi

Grazie a questa puntata della bella serie Calendario verdiano de La principessa sul pisello ho scoperto cose interessanti su una delle mie composizioni preferite: il Requiem di Verdi.

"Nell’aprile del 1874, dunque, Verdi finì il Requiem. L’esecuzione, dopo molte prove seguite dal compositore, ebbe luogo il 22 maggio 1874, anniversario della morte di Manzoni, e riscosse un enorme successo. Fu considerata un capolavoro, e tre giorni dopo, Verdi la diresse anche alla Scala Come capita spesso, alle grandi lodi fecero eco grandi critiche. Tacciata di agnosticismo e di essere troppo popolare, la Messa ebbe, fra i suoi più fieri oppositori il direttore d’orchestra tedesco e wagneriano, Hans von Bülow, che pur trovandosi a Milano, non volle assistere alla serata. In seguito definì Verdil’onnipotente corruttore del gusto artistico italiano “ e il Requiem “La sua ultima opera in veste chiesastica”. Quando Brahms, venne a conoscenza di queste affermazioni dichiarò:“Il Bulow ha preso una cantonata, giacché un’opera simile non la può scrivere che il genio.” Il Requiem fece un trionfale giro in Europa: Parigi, Hofoper di Vienna, Royal Albert Hall di Londra e sempre Verdi ebbe applausi, onoreficenze e critiche....
Verdi, naturalmente, non partecipò pubblicamente alla polemica, ma si sfogò con Ricordi:Sarebbe meglio per tutti e più dignitoso di non parlare più dell’affare Bülow; e a dir vero se questi tedeschi sono così insolenti la colpa è principalmente nostra. Quando essi vengono in Italia noi gonfiamo talmente la loro boria naturale colle nostre smanie, coi nostri entusiasmi, coi nostri epiteti sragionati, che essi naturalmente devono ben credere che noi non sappiamo respirare né vedere la luce senza che essi portino il loro sole. E diciamo tutta la verità, gli entusiasmi specie di Milano per Bülow e Rubinstein non sono per 99 gradi più del loro merito? Infine, cosa sono? Pianisti ad una distanza immensa da Liszt e Chopin, e musicisti di terz’ordine."
Ma lasciando da parte le polemiche qui sotto ho incluso una bella esecuzione integrale. Da qui potrete invece ascoltare direttamente il Dies irae.



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