giovedì, febbraio 28, 2013

Glossoagorafobia

Vi piace come neologismo? L'ho appena coniato. In realtà il termine ufficiale sarebbe glossofobia. Ma così si perde l'aspetto del pubblico che è essenziale. Vabbe', ad ogni modo io ne sono da sempre affetto. Sono un glossoagorafobico. Anche se negli ultimi anni sono riuscito a dominare abbastanza questa fobia. Ma pare comunque che io non sia l'unico. E a tal proposito ho appena letto una divertente considerazione di Jerry Seinfeld.

"I read a thing that actually says that speaking in front of a crowd is considered the number one fear of the average person. I found that amazing—number two was death! That means to the average person if you have to be at a funeral, you would rather be in the casket than doing the eulogy."

Libera traduzione
"Ho letto che parlare di fronte a un pubblico è considerata la peggiore paura della persona media. E mi è sembrato incredibile che la seconda nella classifica delle paure sia la morte. Ciò significa che tra i ruoli di un funerale la persona media preferirebbe occupare quello nella bara piuttosto di fare il discorso funebre."

Sillogismo impeccabile no?

mercoledì, febbraio 27, 2013

Espressioni di protesta

Alcune delle espressioni di protesta degli ultimi giorni ricordano un po' quella proverbiale del marito che si evirò per danneggiare la moglie.

martedì, febbraio 26, 2013

Percentuale degli aventi diritto al voto che hanno votato Berlusconi

Se ne parlava ieri in casa di amici.

- Ma allora un terzo degli italiani hanno votato Berlusconi?

Ecco i numeri. Deprimenti lo stesso. Ma non tanto quanto lo sarebbero stati se un terzo degli italiani lo avesse votato.


CameraElettori: 46.906.343 - Votanti: 35.271.540 
IL POPOLO DELLA LIBERTÀ  7.332.121          21,56%
Percentuale degli aventi diritto al voto che hanno votato Berlusconi:  
7.332.121 / 46.906.343 - 15,6%

Senato: Elettori: 42.271.957 - Votanti: 31.751.350
IL POPOLO DELLA LIBERTÀ    6.829.135        22,30%
Percentuale degli aventi diritto al voto che hanno votato Berlusconi:  
6.829.135 / 42.271.957 - 16,1%

Cioè meno di un sesto degli aventi diritto al voto.

E all'alba di questo nuovo periodo d'instabilità che segue il vecchio periodo d'instabilità vi auguro
Buona giornata!

domenica, febbraio 24, 2013

Elezioni e la campagna di trasparenza “Riparte il futuro”

In questa prima giornata elettorale rilancio l'articolo di Giovanna Cosenza La campagna “Riparte il futuro” si è chiusa. Ma chi riparte davvero?


La campagna “Riparte il futuro”, lanciata il 16 gennaio scorso da Libera e dalGruppo Abele di don Luigi Ciotti e conclusa il 20 febbraio, ha chiesto a tutti i candidati, di tutti i partiti, di sottoscrivere la trasparenza accettando:
  • di pubblicare online il curriculum vitae, la condizione reddituale e patrimoniale, gli eventuali conflitti d’interesse, la situazione giudiziaria;
  • di impegnarsi a riformare nei primi 100 giorni della nuova legislatura l’art. 416 ter del Codice Penale, la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso.
Prima petizione online in Europa di questa portata, “Riparte il futuro” ha ottenuto finora risultati incoraggianti: a oggi circa 140mila firme di cittadini e testimonial celebri, e 860 candidati che hanno aderito ottenendo di essere  “marchiati” con un braccialetto bianco (altri 214 sono in via di adesione).
L’appello era super partes, rivolto a tutti i candidati di tutti i partiti e schieramenti. Tuttavia, a guardare i risultati, le adesioni non sono affatto distribuite in modo uniforme e, per come la vedo io, sono abbastanza deludenti. Credo che nelle ultime riflessioni prima del voto una valutazione di questi risultati possa essere utile. Senza dimenticare che la raccolta firme prosegue sul sito (firma anche tu!), così come dovrà proseguire in concreto l’impegno preso dai Braccialetti bianchi di oggi che saranno eletti in Parlamento.
I partiti più coinvolti sono stati PdSel e M5S (clic per ingrandire):
Riparte il futuro per partito
Le regioni coinvolte seguono quest’ordine: in testa la Valle d’Aosta con il 15,8% dei candidati trasparenti, seguita dalla Liguria (12,7%) e dal Friuli Venezia Giulia (9,5%). La graduatoria regionale prosegue con le Marche (8,7%), Toscana (8,1%), Emilia Romagna e Piemonte (7,7%), Trentino Alto Adige (6,6%), Umbria (6,1%), Lombardia (5,3%), Veneto (4,4%), Puglia e Calabria (4%), Lazio (3,6%), Campania (3,1%), Molise e Sicilia (3%), Sardegna (2,6%), Abruzzo (2,4%), Basilicata (1,6%). Clic per ingrandire:
Riparte il Futuro per regione
Ecco infine la lista delle political celebrities che hanno aderito.
  • PD: Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Laura Puppato, Ignazio Marino, Anna Finocchiaro, Ivan Scalfarotto, Dario Franceschini
  • SEL: Nichi Vendola, Monica Frassoni, Grazia Francescato
  • Scelta Civica: Renato Balduzzi, Pietro Ichino, Andrea Olivero
  • Rivoluzione Civile: Antonio Ingroia, Paolo Ferrero
  • PDL: Jole Santelli, Nunzia de Girolamo
  • Centro Democratico: Bruno Tabacci
  • FLI: Fabio Granata
  • Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni

venerdì, febbraio 22, 2013

10 domande per distinguere la scienza reale da quella fasulla

Ho letto 10 Questions To Distinguish Real From Fake Science. Alcune dei tratti che vengono menzionati li osservo spesso tra le notizie e le campagne che ahimé si condividono sovente con troppa superficialità. Mi è capitato più volte di ripetere molte delle osservazioni elencate nell'articolo. Ma lì sono più raccolte e strutturate. Ne propongo quindi una libera traduzione, interpretazione e sintesi.

1. Qual è la fonte della notizia? Chi la sta proponendo è una persona veramente competente o sta sta conducendo una qualche battaglia per conto terzi o per partito preso? È marketing mascherato da informazione?

2. Se si tratta di una fonte scientifica controllate da chi riceve finanziamenti. Se non è una fonte scientifica mantenetevi molto scettici. Qual è il vantaggio che ne trae la fonte? Ti stanno dicendo che hai un problema di cui in precedenza ignoravi persino l'esistenza?... e poi ti offrono pure il modo per risolverlo? Come quella pubblicità in cui una giovane confidava a sua madre che a volte non si sentiva "fresca". E improvvisamente milioni di donne cominciarono a comprare quel prodotto per migliorare il loro livello di freschezza.

3. Che tipo di linguaggio usa? Usa termini emozionali? Usa troppi punti esclamativi? Usa un linguaggio che suona troppo tecnico (Aminoacidi! Enzimi! Acidi nucleici!) ma che in realtà è privo di significato  scientifico? Se non sei sicuro, ricerca informazioni su quel termine o, se puoi, chiedi a uno scienziato. Come disse Albert Einstein: se non riesci a spiegare una cosa in modo semplice significa che non l'hai capita bene. Se i venditori ambulanti sentono la necessità di usare termini scientifici incomprensibili probabilmente non sanno di che cosa stanno parlando.

4. Vengono citate esperienze proprie e/o altrui? Se ci si limita a citare tali esperienze senza riportare alcuna prova reale di efficacia o di necessità siate molto sospettosi. Chiunque può scrivere di una "strabiliante" esperienza personale e metterla in Rete.

5. Contiene pretese di esclusività? Scienza e medicina si praticano da migliaia d'anni (la scienza in senso più stretto del termine da centinaia d'anni ). Attualmente milioni di persone competenti stanno facendo scienza e medicina. Generalmente, nuove scoperte nascono da conoscenze esistenti e necessitano dei contributi di molte persone. È molto raro che una nuova terapia sia qualcosa di completamente nuovo, priva di solide fondamenta scientifiche preesistenti in grado di spiegare il suo funzionamento, o che sia il prodotto di una sola persona. Diffidate quindi di termini quali "proprietario" (“proprietary” ) e "segreto". Essi sono quasi sicuramente un segnale che l'oggetto non è stato esposto al filtro della critica scientifica.

6. Si citano cospirazioni? Dichiarazioni quali: "I ​​medici non vogliono farvi sapere che ..." o "il governo ha nascosto questa informazione per anni"; sono molto dubbie. Perché milioni di medici in tutto il mondo dovrebbero volerti nascondere qualcosa che migliorerebbe la vostra salute? I medici non sono un'entità monolitica che prende decisioni collettive.

7. Vengono citati molteplici disturbi anche scorrelati tra loro? Dichiarazioni che qualcosa sarebbe, ad esempio, in grado di curare il cancro, le allergie, e l'autismo (e non sto inventando) sono francamente irrazionali.

8. Sono coinvolti interessi finanziari o ideologie? Chi trae maggiore vantaggio attraverso i problemi di salute sono  quelli che: (1) hanno qualcosa di brevettabile tra le mani; (2) mercanteggiano "cure" o "terapie"; (3) scrivono libri o danno consulenze o conferenze a pagamento; (4) lavorano come "consulenti" che "curano". Questo non vuol dire automaticamente che le persone che traggono vantaggio economico dalla ricerca e lo sviluppo di farmaci non siano affidabili. Dovrebbero farlo gratis? No. Ma è sempre, sempre importante seguire il denaro.

9. Ciò che si propone è passato attraverso un processo scientifico? Terapie basate su evidenze scientifiche solitamente passano attraverso molte fasi di un processo scientifico prima del loro ingresso nel mercato. Processo che comprende: ricerca di base su cellule, ricerca di base fortemente regolamentata su animali, diverse fasi di ricerca clinica fortemente regolamentate su volontari e pazienti, revisione paritaria per ogni passo del cammino, e una serie di articoli di ricerca pubblicati. Ciò che si propone è stato testato scientificamente con risultati pubblicati su riviste scientifiche? Oppure non è passato attraverso alcuna revisione paritaria?

10. Chi vi sta parlando è competente? È uno specialista della materia di cui parla? Se lo è sarà passato perlomeno per 8 anni di studi specialistici universitari su quella materia più almeno altri 5 anni di studi di ricerca. E questa gente solitamente non è stupida, venale o alla ricerca del guadagno facile. In ogni caso, è sempre meglio non accontentarsi della voce di un solo esperto e sentire anche le voci di altri.

mercoledì, febbraio 20, 2013

I nostri concerti: Elzberghalle - Dallau e Stadthalle - Heidelberg

Il primo dei due concerti con il programma semi-russo si è tenuto venerdì 15 all'Elzberghalle di DallauSostanzialmente abbiamo suonato in una palestra scolastica e il pubblico era quello solito di quando si suona per le cittadine della Odenwald. Il livello d'ingenuità lo si può rapportare più o meno al numero di applausi che ci prendiamo nelle pause tra un movimento e l'altro: onta incancellabile per l'assiduo frequentatore della Stadthalle di Heidelberg; che fulmina con uno sguardo colmo di disprezzo il malcapitato vicino di posto ingenuamente applaudente. E, difatti, nessuno solitamente si macchia dell'ignominia dell'applauso interrompente quando suoniamo alla Stadthalle
Ma stavolta, nel concerto di sabato, il pubblico era molto più numeroso del solito. Superavamo probabilmente le mille presenze. Per i primi due pezzi abbiamo quindi sperimentato l'eccezione dell'applauso fuori tempo. Tuttavia, l'infamante pratica non si è riproposta nella seconda parte del concerto. Il che mi fa immaginare una selvaggia redarguizione del gruppo di rei durante la pausa da parte del gruppo di assidui frequentatori di Stadthalle.

Ma per tornare a Dallau. Forse questo pubblico più ingenuo è anche più schietto e se ti fa l'ovazione all'impiedi magari pensi pure che si sia divertito veramente. Così ci siamo fregiati dell'infrequente riconoscimento a cui neppure il critico musicale in prima fila, probabilmente suo malgrado, è riuscito a sottrarsi. Vestito da critico, applaudente da critico (avete presente quell'applauso lento, quasi impercettibile e permeato di sufficienza?) ha preso appunti sul suo blocco A4 per tutto il tempo. Ma finora nessuno ci ha fatto sapere che cosa abbia scritto. Non so se per negligenza o per opportunità.
Ad ogni modo, nonostante la lunghezza e la difficoltà d'ascolto della terza sinfonia di Rachmaninov, abbiamo davvero avuto un successo di pubblico senza precedenti. Lo evinco dall'intensità e dalla durata degli applausi in entrambi i concerti e dai complimenti ricevuti dagli amici invitati.

sabato, febbraio 16, 2013

Autismo, cioccolato, Nobel e correlazioni

Consiglio la lettura di questo interessantissimo articolo di Dario Bressanini: Mangia cioccolato e vinci il premio Nobel.

Alcuni stralci.

"Non passa giorno che io non legga cose ti questo tipo: “il vino previene gli infarti”, “il latte causa l’osteoporosi”, “il tè verde protegge dall’invecchiamento” e così via.
Che valore dare a questo tipo di osservazioni? Personalmente quasi zero a meno che non ci siano altre (e robuste) evidenze che mostrino la fondatezza dell’ipotesi di un rapporto di causa ed effetto."

"Il punto, che spesso sfugge a molti, è che una semplice correlazione non significa nulla, e in particolare non indica assolutamente un rapporto di causa ed effetto. “Correlation is not causation” è un mantra che ogni giornalista o ricercatore dovrebbe recitare prima di scrivere articoli che attribuiscono cause a destra e a manca.

Certamente se esiste un rapporto di causa ed effetto tra due fenomeni mi posso aspettare di trovare una correlazione. La posso però trovare anche se i due fenomeni hanno semplicemente una causa comune (più o meno alla lontana). Ma, ed è il caso peggiore, analizzando un gran numero di dati posso trovare correlazioni tra fenomeni completamente indipendenti anche per puro caso. Non è difficile. Volete qualche esempio?

Sappiamo tutti che il numero di casi di autismo è in continuo aumento. Anni fa un medico aveva ipotizzato una relazione con alcune vaccinazioni. Poi si è scoperto che non esiste alcuna relazione tra vaccini e autismo, e che il medico aveva organizzato una truffa, ed è stato messo sotto inchiesta per questo (purtroppo molti genitori ancora credono a queste storie. (ndd. E io ne ho conosciuti diversiMedbunker fa una bel riassunto)"

Sappiamo anche che il consumo di prodotti biologici è in continuo aumento. Non ci sarà una correlazione tra le due cose? Proviamo a fare un grafico, in funzione del tempo, del numero di casi di autismo e delle vendite di cibo biologico in USA.




Bingo! E la correlazione è altissima (r=0.9971) superiore a quella tra cioccolato e Nobel. SVEGLIA, CI STANNO AVVELENANDO CON IL BIO!!!! FATE GIRARE!!! (No, scusate, non sono su Facebook )"

Nota del Blogghetto: per evitare fraintendimenti faccio notare che la frase sovrastante ha un intento ironico. Ovviamente il grafico mostrato non dimostra alcuna correlazione tra prodotti biologici e autismo. Serve proprio a dimostrare il contrario. E cioè che correlazioni del genere si potrebbero trovare tra migliaia di parametri diversi.

"Buffo vero?

A che servono allora gli studi sulle correlazioni? A varie cose, ma non a dimostrare un rapporto di causa ed effetto. Prima di tutto servono a vedere se due fenomeni non mostrano correlazione. Nel caso una correlazione invece esista può valere la pena proseguire le ricerche e scoprire se davvero esiste un rapporto di causa ed effetto. Magari cercando e dimostrando l’esistenza di un meccanismo plausibile che spieghi la correlazione. Oppure suggerire un nuovo esperimento da effettuare. Ma una correlazione da sola, una semplice analisi statistica di una serie di dati, in questo campo non ha molto valore."

martedì, febbraio 12, 2013

Pronto Soccorso omeopatico

Video condiviso dall'amico Luciano. Non ce l'ho fatta a non condividerlo pure sul blogghetto.



... ma poi purtroppo ci sono gli "allopatici" che si ostinano a fare ricerche, anche in vivo, per trovare 'ste cose inutili: Diabete, scoperta la proteina chiave per abbatterlo

lunedì, febbraio 11, 2013

Elezioni, Dibattito Scienza e Movimento 5 Stelle

Il sito Dibattito Scienza nasce dopo il successo dell'iniziativa in occasione delle primarie del centro sinistra che è riuscita ad aggregare "oltre mille tra ricercatori, insegnanti, giornalisti, docenti universitari, blogger e semplici cittadini, accomunati da un forte interesse per l’interazione tra scienza e politica nel senso più nobile del termine. Il sito invita i candidati a esprimere il proprio punto di vista su temi legati alla scienza, alla tecnologia e alle politiche della ricerca. Dal cambiamento climatico alle politiche sanitarie, dalle questioni di bioetica alle mappe sismiche, fino ai piani energetici, negli anni a venire la politica dovrà elaborare programmi per affrontare problemi che richiedono solide competenze scientifiche e capacità di adottare decisioni razionali e competenti, non dettate dalla convenienza personale o dalla ricerca del consenso."


Fino a qualche giorno fa erano arrivate solo le risposte di Bersani, Giannino e Ingroia. Poi nel fine settimana (o intredima per i più cruscanti) ho notato anche le risposte del Movimento 5 Stelle. Incuriosito sono andato a leggerle.
Niente male - mi son detto. - Forse sono stato troppo severo nel giudicare questo movimento.
Poi è successa questa cosa qui e la decima domanda è stata ritrattata. E ora, avendo visto come si comportano i suoi candidati, non penso più di essere stato troppo severo nel giudicare quel movimento.

Ah, la decima domanda era questa:

10) Qual è la sua posizione in merito all'uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?

Ecco la risposta iniziale in seguito ritrattata:
L’uso degli animali nella ricerca biomedica è ancora di fondamentale importanza. Questo campo deve essere fortemente normato e controllato, per evitare abusi, e minimizzare le sofferenze ed il disagio degli animali, salvaguardando gli scopi di salute pubblica.

sabato, febbraio 09, 2013

Cicerchiata

Oggi Zucchero si è cimentata per la prima volta nella preparazione della cicerchiata: un dolce carnascialesco tipico delle sue parti.
Io più tardi io mi presterò al difficile compito dell'assaggiatore.

lunedì, febbraio 04, 2013

I brividi della sesta sinfonia di Čajkovskij

Sabato sera siamo andati a sentire il concerto dell'orchestra di un amico violoncellista. Che è poi la Stamitz-Orchester di Mannheim: una della più grandi e vecchie orchestre amatoriali d'Europa. Orchestra in cui io cominciai la mia esperienza con le orchestre tedesche nel lontano 2004.
Nel programma avevano anche la sesta sinfonia di Čajkovskij. Chiamatemi pure un romantico patetico ma quando sento il tema del primo movimento della sesta non riesco a frenare i brividi. E sinora non l'avevo mai ascoltata dal vivo. Figuratevi quindi l'attività rabbrividente di sabato.
All'inizio ho anche detto a Zucchero che mi sarebbe piaciuto suonarla almeno una volta. Ma dopo aver visto e sentito la massacrante (e ottima) esecuzione dei miei colleghi ho pensato:
chissà se il mio fiaccato labbro reggerebbe fino alla fine il portentoso carico?
E chissà se il pezzo sarebbe alla portata della mia orchestra attuale?
E chissà se tali domande avranno mai una risposta?

Fu tra quelle domande e il riecheggiare della melodia Čajkovskijana nella sua testa che quel mattino egli si recò dal Pontefice Massimo per udienza ed esame. Esame che quella volta sarebbe stato eccezionalmente condotto dall'Eccellentissimo in persona.