venerdì, aprile 06, 2012

La Pizza di Pasqua dell'anno Maya

Visto che questa sarà l'ultima Pasqua del genere umano vorrei lasciare testimonianza di questa variazione sulla ricetta del 2007. Hai visto mai qualche alieno si trovasse a passare durante una delle future Quaresime dopo la catastrofe Maya...


Ingredienti: (per 2 pizze piccole o una grande)

750 g di farina (invece degli 8-900 del 2007), 25 g di lievito di birra, 260 g di latte (invece dei  250), 5 uova, 250 g di zucchero (invece dei 300), 140 g di burro (invece dei  150), 150 g di uva passa, 2-300 g di frutta candita mista (ciliegie, cedro, arancia, ecc.), la buccia di mezzo limone  (invece dei  uno), un pizzico di sale (nel 2007 non c'era), (la bustina di vanillina l'ho dimenticata), mezzo bicchiere di liquore aromatico (stavolta Grand Marnier, Chivas, e Martini).

Preparazione:
Molto simile a quella del 2007. Le uniche variazioni sono state: un pizzico di sale nel contenitore del latte e del burro, assente nel 2007; e il contenitore della seconda lievitazione (quella notturna) è stato unico per tutta la massa invece dei due del 2007.
Il mattino successivo abbiamo rimpastato la massa lievitata (molto bene se non si capisse dalla foto) e l'abbiamo poi distribuita in due teglie: esattamente 1020 g ciascuna.
Abbiamo poi lasciate lievitare (per la terza volta) le due masse in forno inserendole sullo stesso ripiano centrale (da considerare il ripiano più basso per il futuro) e riscaldando il forno solo con l'accensione della luce interna. La temperatura è cresciuta dai 20° fino ai 27°. Dopo tre ore la forma delle pizze si era sviluppata nella giusta forma a cupola con la corretta convessità. Ho quindi acceso il forno alla temperatura più bassa possibile spegnandolo dopo un paio di minuti. La temperatura si è lenatmente innalzata fino ai 37°. Dopo altri 10-20 minuti ho acceso il forno incrementando gradatamente la temperatura fino ai 175° per riabbassarla immediatamente a 160°.
Dopo un'ora, col solito spiedino metallico, ho controllato se l'interno delle pizze si fosse asciugato. Dopo 10-15 minuti di abbassamenti del ripiano e delle temperature le abbiamo sfornate. A quel punto ha avuto luogo un dibattito familiare per formulare un verdetto sulla cottura interna:
- Senti qua al lato come è molla.
- Ma è normale che sia così appena sfornata
Al che, per dirimere la questione, ho afferrato il coltello e ho staccato una fetta di prova: l'interno era cotto!
Nella foto potete ammirare la creazione che si raffredda nel mio studio (per mancanza di piani liberi in cucina) nonché attuale camera da letto dei Sugarparents.
All fine sono rimasto molto soddisfatto. Non solo Zucchero ha detto che sono le più soffici che lei abbia assaggiato, ma sono state apprezzate anche da Sugarpapà (ipersalutista) e Sugarmammà (che odia la frutta candita e le pizze di Pasqua in generale :-).

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