lunedì, marzo 19, 2012

Volare e Tarantella scalza: Danze del Sud Italia con Margherita D’Amelio

La due giornate del laboratorio danze che stavo organizzando da gennaio nell'ambito dell'associazione Volare di Heidelberg sono andate molto bene. Le iscrizioni sono state numerose, ai limiti della capienza della sala, e ne è risultato un gruppo molto variegato e ben assortito:
una bambina, giovani ventenni, meno giovani, diversamente giovani, molto diversamente giovani;

italiani, tedeschi, italiani a metà, salentini nati in Germania nonché cantori e suonatori di tamburello, tedesche innamorate della pizzica, italiani che hanno imparato la tammurriata in Germania,  tedesche che insegnano i passi base ad italiane
e un orientale che ha imparato più velocemente di tutti.
Si è creata subito una bella atmosfera il cui merito va soprattutto a Margherita.  
Il sole ci ha accompagnati per tutta la giornata di sabato riscaldando la luminosa e panoramica sala di Karlstor. La mattina, a parte un piccolo problema con le chiavi, risolto molto gentilmente dall'addetto alle pulizie che ci ha anche offerto il caffè, tutto è filato liscio. Dopo il mio breve discorso introduttivo, in cui ho parlato della nostra associazione, del festival che stiamo organizzando per maggio e del concerto Tarantole, tammorre e tarantelle, siamo partiti con la pizzica.

Dopo due ore e mezza circa ci siamo fermati per la pausa pranzo. E anche i manicaretti di Zucchero e di alcune partecipanti hanno contribuito a riscaldare ancor di più l'atmosfera.
Margherita è stata molto brava a gestire il gruppo con precisione e leggerezza allo stesso tempo ma ancor di più con simpatia e calore. Dopo il pranzo ci siamo un po' rilassati con esercizi di allungamento muscolare accompagnati da musica adeguata. Poi siamo ripartiti con la pizzica e verso la fine della giornata siamo passati alla tammurriata. Come stabilito abbiamo finito alle 16 e al ritorno a casa la povera Zucchero si è rimessa al lavoro per preparare altri dolci e spuntini. E il lavoro è continuato anche la mattina successiva.

La seconda giornata ha visto l'alternarsi di qualche partecipante ed è stata dedicata quasi interamente alla tammurriata. Lo schema è stato simile alla prima. Apprendimento e pratica dei passi in gruppo, poi individualmente ed infine in coppie variabili.

C'è stato un solo fuori programma con le lamentele degli spettatori del cinema sottostante. Abbiamo quindi dovuto abbassare la musica e mettere la sordina alle castagnette.

E proprio a causa delle lamentele abbiamo anticipato la pausa pranzo. A cui stavolta ha gentilmente contribuito anche Chiara, la collega volante.

Alla fine eravamo stremati ma soddisfatti. Ci siamo lasciati con l'idea di creare un gruppo con incontri mensili o bimestrali. Anche con l'idea di prepararci per il concerto Tarantole, tammorre e tarantelle. E secondo voi chi si occuperà dell'aspetto logistico degli incontri?
Oggi qualche postumo dei salti finesettimanali si è fatto sentire. Soprattutto ai polpacci. E nonostante il successo dell'evento mi sono alzato di cattivo umore. Sarà depressione post- ballo?


8 commenti:

Moky in AZ ha detto...

Sembra, dalle foto, che vi siate tutti divertiti molto! (Che dire delle lamentele dei vicini "di sotto"? Probabilmente i commenti sono stati "italiani cabinisti"..)

Moky in AZ ha detto...

naturalmente, intendevo caSinisti...

ziomassimo ha detto...

bello, congratulazioni!
mi sarebbe piaciuto molto poter partecipare.

dioniso ha detto...

Moky , sfortunatamente non erano dei vicini normali. Sotto c'è un cinema e quelli che si lamentavano erano gli spettatori :-)

ziomassimo, grazie! Prima o poi lo faremo anche a u paesellu. Ma lì probabilmente i tempi non sono ancora maturi.

ziomassimo ha detto...

infatti, ci pensavo anche io. perchè pensi che lì non sia tempo?
io invece penso di sì e poi... "se non ora, quando?"
io sono sempre disponibile.

dioniso ha detto...

Boh, ho come l'impressione che l'idea incontrerebbe opposizioni. Magari sbaglio, ma credo che molti percepiscano ancora questi balli come una cosa vecchia e superata. E far venire un gruppo costerebbe almeno 2000 €. Quindi se non hai un po' di supporto ed entusiasmo in loco....

ziomassimo ha detto...

Secondo me, varrebbe comunque la pena provarci.
Dai, se questa estate riusciamo a vederci, magari cominciamo a parlarne, intanto almeno tra noi.

dioniso ha detto...

Sì, molto volentieri, ma la vedo difficile. Sia per la nostra (soprattutto mia) non presenza sul territorio sia per la probabile mancanza di interesse locale.