martedì, luglio 10, 2007

Baccalà alla cacciatora

Su richiesta di ubik pubblico una ricetta che ho imparato da mia madre. Questo piatto non manca mai nella cena della vigilia di Natale della mia famiglia.

Ingredienti: (per 4 persone)
700 g baccalà, 1 spicchio d'aglio, un paio di rametti di rosmarino fresco, 1/2 bicchiere di vino bianco (ma anche il rosso va bene: conferisce al piatto un sapore più deciso) e olio extravergine d'oliva.

Preparazione:
Tagliate a pezzi il baccalà e tenetelo a mollo per un paio di giorni, cambiando l'acqua un paio di volte al giorno. Scolatelo e asciugatelo.
Fate scaldare 5 o 6 cucchiai di olio in una padella. Aggiungete il baccalà alzando la fiamma quando avrà tirato fuori l'acqua. Contemporaneamente utilizzate un mortaio per ridurre a crema lo spicchio d'aglio e le foglioline di rosmarino. Aggiungete quindi nel mortaio il 1/2 bicchiere di vino e mescolate bene. Quando l'acqua nella padella si sarà ridotta irrorate con il contenuto del mortaio e lasciate cuocere fin quando la salsa non si sarà addensata.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie. Grazie. Grazie.

dioniso ha detto...

Prego. Prego. Prego.
Mo però devi essere di parola come Eva e provarla.
Ma il baccalà si trova a Firenze? ;-)

Anonimo ha detto...

Certo che si trova il baccalà a Firenze!
Lo compro alla Coop (autentico supermercato "compagno")ed è anche molto buono
Bacione

dioniso ha detto...

Ne ero sicuro. Si trova qui, figuriamoci lì. Volevo solo un po' provocare il vostro orgoglio fiorentino ;-)
Si trova anche quello gia dissalato e pronto da cuocere? Pare che a Roma si trovi: sia il baccalà che i ceci.

Anonimo ha detto...

Ti giuro che mi è venuta troppa fame!
Complimenti per il blog, tornerò sicuramente a rileggerti ;-)

Anonimo ha detto...

Caro Dioniso,
per ricambiare la gentilezza (sabato scorso ho preparato un'ottima pasta col tonno seguendo le tue preziose indicazioni) potresti preparare "Il riso nel melone" che Ubik reclama!

A Firenze si troverebbe pure il baccalà già dissalato, ma in alcune "gioiellerie", cioè in quelle false drogherie che vendono cose pretenziose e localizzate al centro storico oppre vicino a Ponte Vecchio... mi puzzano di SOLA!! (per ribadire la mia identità ROMANA)
Baci baci a Zucchero e a te

dioniso ha detto...

Ciao Samuel e benvenuto! Mi fa piacere che il blog ti piaccia.

Eva Kant, eh ma quella è una ricetta impegnativa. Richiede una ricerca e una perizia particolari. Dove li trovo i gamberi buoni qui? E che ne so come si dice lonza di maiale in tedesco? Che faccio glielo mimo? ;-)

La conosci la "gioielleria" Volpetti di Roma? Lì però non danno sole, hanno prodotti eccellenti, solo che ti ci fanno lasciare uno stipendio.

Anonimo ha detto...

La conosco, la conosco...
A Natale abbiamo preparato una cenetta per la mia famiglia e abbiamo comprato i pistacchi da Volpetti...era l'unica cosa che si poteva comprare, però erano buoni!!

dioniso ha detto...

Io quando stavo a Roma ci andavo 3 o 4 volte l'anno e quando ero li' dentro mi lasciavo andare a spese pazze. Hanno un lardo di colonnata squisito e un patanegra che fa commuovere.
Dietro l'angolo hanno anche una tavola calda che ha prezzi decenti e qualita' altissima.
Penso che presto scrivero' un pezzo su i miei luoghi sacri di Roma. Volpetti e' uno di questi.

Anonimo ha detto...

una volta alla tavola calda ci siamo dati appuntamento per la manifestazione dei girotondi a S. Giovanni. Ti ricordi?

dioniso ha detto...

Vero, l'avevo dienticato!

dioniso ha detto...

Copio qui l'interessante discussione con Bruna.

Bruna Vestri Ho letto la ricetta, mi pare proprio buona. Resta unl mistero perché un piatto di pesce si chiami "alla cacciatora"!
2 hours ago · Edited · Like

Dioniso Dionisi E il sta tutta la bellezza della sintesi marinaro/montanara del piatto. Un alimento che i veneziani introdussero in Italia importandolo dai mari del nord probabilmente attraverso l'intermediazione della lega anseatica. Unico modo, insieme all'aringa affumicata per far conoscere alle tavole di contadini e montanari un alimento che altrimenti non avrebbero mai potuto conoscere vista la lentezza e il costo dei trasporti di terra. Il baccalà e soprattutto lo stoccafisso possono conservarsi anche per anni.
4 minutes ago · Like